ITINERARI: ABANO TERME
Immersa nel romantico paesaggio dei Colli Euganei e a pochi kilometri dalle città d’arte di Padova e Venezia, Abano Terme è una delle mete ideali per ritrovare la perfetta forma, benessere ed equilibrio. Le sue preziose acque terapeutiche hanno dato vita alla più grande e rinomata stazione termale d’Europa. A fare da cornice ad Abano non è soltanto il relax, ma anche la natura: qui il visitatore verrà affascinato dagli incantevoli paesaggi dei Colli Euganei, dai suoi boschi e vigneti che completano la ragione di questa visita…
Abano Terme sorge in una posizione incantevole ai piedi dei noti Colli Euganei. Il suo nome sembra che derivi dal greco “à ponos” che significa “colei che toglie il dolore”, facendo intendere la vera vocazione della città, definendola come il più antico centro termale d’Europa. Secondo la leggenda Ercole partì con i suoi compagni per sconfiggere Gerione, fortissimo gigante a tre teste. Stanchi dopo averlo ucciso, furono rifocillati dalla virtù miracolosa di quelle acque calde e, attratti anche dalla bellezza dei Colli, decisero di non far più ritorno in Grecia. I Colli furono chiamati Euganei proprio per la nobiltà della loro stirpe. La fonte che aveva donato sollievo ai guerrieri fu chiamata in greco Aponon. Lo stesso Ercole, per liberare il male fatto a Gerone, costruì un tempio ad Abano in suo onore, concedendogli di diventare un vero oracolo. Questa antica leggenda su cui si fonde l’origine cittadina era ben nota nel mondo romano, tant’è che l’imperatore Tiberio volle ascoltare l’oracolo ed ebbe un responso, ovvero gettare dei dadi d’oro nella fonte, proprio dove si trova oggi Abano, per conoscere il fato che lo attendeva. La leggenda narra che i dadi gettati avessero reso preziosa l’acqua, attribuendole qualità non comuni per guarire innumerevoli malattie. Al di là dell’intrigante leggenda, oggi le acque termali di Abano e delle zone limitrofe sono davvero uniche al mondo e vengono applicate ad una vasta gamma di trattamenti e programmi di remise en forme, utilizzate per le piscine, la balneoterapia termale oppure nelle affezioni alle vie respiratorie. Uno dei fattori che contraddistingue Abano Terme è il suo fango termale, ineguagliabile per le sue proprietà e capacità antinfiammatorie e antidolorifiche. Il fango, infatti, viene posto su specifiche vasche tenuto immerso nell’acqua termale, sviluppando in circa due mesi quelle alghe indispensabili dal punto di vista terapeutico. A differenza di tante altre località nelle terme sia di Abano che della vicina Montegrotto, l’acqua viene raffreddata attraverso particolari apparecchiature chiamate scambiatori di calore che permettono di abbassare la temperatura dell’acqua per poter essere impiegata nelle piscine termali a temperature ideali, ovvero tra i 30°/35°. Spesso la temperatura viene alzata per altri particolari trattamenti fino a raggiungere 38° facendo così riscaldare l’intera struttura alberghiera durante i mesi invernali, un metodo che aiuta alla prevenzione dell’inquinamento dell’aria evitando di sprecare questa energia fondamentale che altrimenti andrebbe dispersa. Ma Abano non è soltanto sinonimo di salute e benessere, ma anche di natura e buona tavola. I suggestivi Colli Euganei sono un vero e proprio scrigno di ville e castelli, abbazie e monumenti immersi in una verdeggiante pianura caratterizzati da un’eccezionale varietà di flora e fauna tanto da classificarli come il primo parco regionale del Veneto. Tra questi colli Francesco Petrarca ebbe la sua dimora, mentre Ugo Foscolo vi istituì la residenza di Jacopo Ortis. In questa vasta gamma di ville e borghi di indiscussa bellezza, la nostra attenzione non può non ricadere sulla reggia per eccellenza dei Colli Euganei: il Castello del Catajo. Questo grandioso edificio venne costruito nella seconda metà del ‘500 nella frazione di Battaglia Terme per volere del condottiero veneziano Pio Enea I degli Obrizzi, appartenente ad una nobile famiglia di origine francese. Nel corso degli anni, l’edificio venne concepito come residenza della madre di Pio Enea e fu ulteriormente ampliato assumendo l’aspetto della fortezza che ancora oggi possiamo ammirare. Nel XIX secolo il castello passò prima alla famiglia d’Este, duchi di Modena, e poi agli Asburgo d’Austria che trasferirono a Vienna numerose armature e reperti archeologici di largo prestigio. L’edificio conta ben 350 stanze che ospitano dipinti realizzati da Giambattista Zelotti, allievo del Veronese, in cui vengono celebrate le vicende più emblematiche della nobile famiglia. Dalla grande terrazza panoramica si possono ammirare i vasti giardini, allestiti dal figlio Pio Enea II, caratterizzati da magnolie e da una gigantesca sequoia americana, oltre a labirinti in bosso. Con ogni probabilità, l’appellativo “Catajo” deriva dalla storpiatura del toponimo Ca’ del Taglio (in dialetto veneto taio) che indicava uno scavo nella roccia del monte finalizzato al deflusso delle acque. E per terminare questa fantastica giornata scendiamo nell’immenso giardino del castello per concederci un rinfresco composto rigorosamente da vini locali. Il fior d’arancio qui è un must, un vino bianco dolce di colore giallo paglierino dai riflessi dorati e dalle note di agrumi quali l’arancio e il limone. Ma ora provate a distogliere lo sguardo dal vostro calice che avete in mano per contemplare il paesaggio che sta di fronte a voi, senza ombra di alcun dubbio l’immensa distesa disegnata dai Colli Euganei vi sbalordirà facendovi innamorare di questo angolo di paradiso che deciderete fin d’ora di ritornarvi per riprovare queste forti emozioni che soltanto questo luogo è in grado di trasmettervi.
Marco Rinaldo
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