SPIAGGIA

IL TURISMO TRA EVOLUZIONE & RIPARTENZA

IL PUNTO: I nuovi trend di viaggio 

Il forte impatto del Covid ha risparmiato ben poco della nostra vita quotidiana e sicuramente questo momento storico condizionerà il modo di viaggiare. Infatti, le nuove tendenze di viaggio stanno già cominciando a rimodulare il modo di concepire le vacanze e noi, quali operatori del turismo, dobbiamo trovarci pronti per soddisfare le esigenze dei nostri futuri ospiti…

 

L’emergenza sanitaria ha sconvolto il mondo del turismo e il 2020 sarà ricordato come l’anno nero per il settore. Secondo UNWTO il crollo degli arrivi internazionali nel mondo è stato del 72%, con una perdita di oltre 900 milioni di dollari, nove volte superiore del calo registrato nel 2009 per la crisi globale. In Italia l’Istat ha rivelato, invece, una discesa corrispondente al 58% per quanto concerne gli arrivi e del 53% per quanto riguardano le presenze. I turisti stranieri sono diminuiti di oltre il 70%, con un saldo negativo di oltre 116 milioni di pernottamenti. Gli italiani hanno contenuto la flessione intorno al 36%, con una perdita di circa 60 milioni di pernottamenti, ma solo durante i mesi di luglio e agosto hanno regalato una boccata d’ossigeno. Come previsto, durante l’estate è emersa una nuova domanda che ha premiato l’offerta outdoor, lontano dalle grandi città, con soggiorni brevi, a corto raggio e su prenotazioni last “second”. Questo trend è stato l’unico compatibile a rispettare il distanziamento fisico e tutte le precauzioni sanitarie, ragione per cui moltissimi italiani hanno deciso di optare per viaggi all’insegna dello sport e della natura, scegliendo spesso e volentieri mete localizzate a pochi chilometri di distanza dalla propria abitazione. Si è assistito, perciò, alla nascita di un “turismo domestico” nel terribile anno pandemico che ha permesso di scoprire le innumerevoli aree naturali presenti in tutta la nostra Penisola. Tra le attività sportive all’aria aperta è stato il trekking a farla da padrona, seguito dal cicloturismo, alle quali si sono aggiunte tantissime persone che hanno camminato, pedalato lungo sentieri attraverso montagne, parchi o aree di interesse naturalistico. Ma durante questo interminabile periodo abbiamo accettato limitazioni e sacrifici di ogni genere, che in nome della salute comune, ci hanno portato fino ad oggi, ossia alla tanto attesa vaccinazione di tutta la popolazione. Ora l’unica vera arma per sconfiggere questo male sono i vaccini che ci consentiranno di superare le difficoltà che tutt’ora stiamo vivendo, auspicando di tornare quanto prima alla vita normale. Senza dubbio un raggio di sole ha riacceso il desiderio e gli animi di milioni di persone di tornare a riscoprire il mondo, anche se non sono affatto da sottovalutare i recenti studi effettuati da alcuni esperti della OPPO Smart Studies in merito a quali potrebbero essere i nuovi trend di viaggio per il 2021. Dovremmo cominciare a familiarizzare con la parola Workation (unione delle parole “work” e “vacation”, “lavoro” + “vacanza”), un termine che sta diventando sempre più popolare nel settore viaggi & turismo Lavorare da casa è ormai norma per molti, ma è il significato di “casa” a diventare più flessibile. Tolta la necessità di raggiungere il posto di lavoro, molte persone hanno deciso (e decideranno in futuro) di trasferirsi in luoghi più piacevoli per trascorrere il proprio tempo libero, ma anche i modi tradizionali di lavorare, come le riunioni di gruppo, oggi trasformate se non in molti casi, addirittura, annullate. I viaggiatori stanno pensando di raggiungere posti remoti dove lavorare un tot di ore al giorno per poi rilassarsi e disconnettersi. Si dice che, al di là di tutto ciò, i nuovi viaggiatori tenderanno a lavorare dall’hotel, magari perfette oasi di silenzio e di armonia con la natura. Tutt’altra cosa rispetto allo smart working casalingo dove che, dopo la sperimentazione obbligatoria, si ritrovi di fronte alla separazione dei benefici come lavorare comodamente sul divano e quelli di dover continuamente condividere gli aspetti della vita domestica. Purtroppo non è emersa da questa breve sperimentazione, una vera linea di demarcazione tra i due aspetti, tanto che l’iniziale idea di un prolungamento della sua attuazione potrebbe riportare, dopo la pandemia, tutti quanti alla propria sede di lavoro. Per questo motivo, subito dopo l’allentamento di alcune restrizioni, diverse persone hanno iniziato ad avventurarsi fuori casa senza la necessità di andare in un ufficio tutti i giorni e chiedendosi perché dovessero rimanere nella stessa città. Da qui l’idea di prenotare hotel a corto raggio, alternando il lavoro mattutino con la visita della città la sera. Ma ancora più invitante tra le tendenze di viaggio del 2021 sarà quella del “remote working”, ovvero il lavoro da remoto. In una società di nomadi digitali questo è possibile, ciò di cui si avrà bisogno sarà una connessione a internet veloce e uno spirito di adattamento non comune. Ora che le riunioni aziendali e i meeting face to face sono un lontano ricordo, i lavoratori-viaggiatori potranno allontanarsi tranquillamente dalla propria città, scegliendo destinazioni uniche da vivere tra una mail e una call. Pertanto, in una situazione precaria come questa, sarà molto difficile pianificare la così detta “vacanza perfetta”, vista la necessità di un minimo di tempo per organizzarla. Al momento, pare che prenotare con largo anticipo sia davvero una scommessa, tanto che la tendenza pare viaggi sulle fughe dell’ultimo minuto. Cosa saggia visto come sono andate le cose durante questo anno terribilis, quando appunto, ci siamo visti spesso cancellare il volo e il viaggio pochi giorni prima della partenza. A questo punto, a giocarsi la partita saranno gli alberghi e noi compresi chiamati a mettere in pratica le nostre abilità e le conoscenze più di prima. Sappiamo bene quanto il nostro settore sia in continua evoluzione ma solo se sapremo metterci al passo, saremmo in grado di garantirci la ripartenza.

Marco Rinaldo

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