LE NOSTRE INTERVISTE
Con immenso orgoglio abbiamo voluto intervistare Francesco Pileggi, un giovane Direttore d’Albergo che possiede una grande sete di conoscenza nel settore del turismo. Abbiamo chiesto a Francesco com’è diventato Manager di un hotel alla sua età, il suo recente incontro avuto con i Cavalieri del Turismo e se, secondo il suo punto di vista, le nuove generazioni si avvicineranno al settore del turismo dedicando gli stessi suoi sacrifici…
Francesco, sei diventato orgogliosamente Direttore del Parc Hotel Victoria di Cortina d’Ampezzo poco più di un anno fa. Ci vuoi raccontare com’è nata questa tua passione e la tua scaletta professionale?
Sono un giovane Direttore d’albergo con una forte sete di conoscenza, fin dalla mia adolescenza ho sempre avuto molta voglia di fare e di mettermi in gioco. Sotto un certo verso mi sono ritrovato inconsapevolmente a lavorare nel settore alberghiero, in quanto sono partito a svolgere una stagione estiva in qualità di cameriere all’età di 17 anni in una meravigliosa struttura 4 stelle ad Erba, la mia città. Ricordo che rimasi affascinato durante i miei primi giorni di lavoro, da lì cominciai a rapportarmi con il pubblico, sia italiano che quello estero, ma avendo appreso a livello scolastico la lingua inglese e un po’ di francese, non posso negare che inizialmente feci piuttosto fatica a comprendere e a farmi capire dagli altri. La mia carriera lavorativa procede con un paio di stagioni in alcuni bars come barista, intensificando le mie conoscenze su questo reparto. Successivamente per cinque anni mi sono dedicato ad organizzare eventi, come serate universitarie, feste di lauree oppure compleanni, ma a 21 anni ho avuto l’incontro più importante della mia vita professionale con Matteo Celeste, un grandissimo albergatore che aveva aperto circa 10 anni fa a Chiasso un garnì, ovvero una specie di B&B, e con lui ho avuto la possibilità di ricevere le basi di questo lavoro in merito all’educazione professionale e l’inquadramento lavorativo, una specie di “mia prima scuola alberghiera”. Con il tempo ho avuto l’opportunità di lavorare al Swiss Diamond Hotel di Lugano, la mia prima esperienza in una struttura di 5 stelle dove ho affinato per circa 3 anni e mezzo le mie tecniche lavorative di un Receptionist. Alternando il mio lavoro diurno da quello notturno ho completato un profilo a livello comunicativo di vendita in ufficio prenotazioni, procedure di check-in e di check-out con una clientela sempre più internazionale ed esigente. Durante questi anni passati a Lugano non posso negare di aver trascorso un periodo stimolante, in quanto ero sempre desideroso di compiere un’esperienza lavorativa fuori d’Italia. Questa mia passione, infatti, continua e nel 2015 decisi di partire da solo a Berlino per imparare la lingua tedesca. Trovai subito un impiego come bellman, malgrado avessi avuto già alle spalle 4 anni di receptionist, ma il Front Office Manager durante il colloquio mi propose di ricoprire questo ruolo in questo hotel di nuova apertura di 389 camere della catena alberghiera Titanic. Prima dell’apertura ufficiale dell’albergo abbiamo seguito un corso di formazione della durata di due settimane sia in lingua inglese che in lingua tedesca, dandoci la possibilità di testare la qualità del servizio a noi dello staff facendoci dormire in un paio di camere e assaggiando i prodotti della colazione. Dopo circa 3 mesi dalla mia assunzione fui il primo dipendente su 200 ad essere stato promosso in questa nuova apertura, momento per me di grande orgoglio anche perché mi fu assegnato il ruolo di addetto alla segreteria e alla cassa. In seguito, tornai brevemente in Svizzera, ma la mia ambizione che ebbi grazie a Matteo fu sempre quella di diventare un domani un Direttore d’Albergo. Non nego il fatto che per un periodo ho “detestato” questo lavoro, in quanto mi privava molto del mio tempo, ma poi finalmente la passione si riaccese nel mio animo e oggi posso dire orgogliosamente di aver sposato la professione che ho sempre voluto fare. Da due anni a questa parte sono il Direttore del Parc Hotel Victoria di Cortina d’Ampezzo, proprietà del noto Commendatore Santino Galbiati, il quale mi ha chiesto di rivestire questo ruolo e che ho colto al volo per il mio cammino di crescita professionale.
Terminata la stagione invernale a Cortina hai avuto modo di andare a Roma per qualche giorno per incrementare ulteriormente le tue conoscenze, tant’è che hai conosciuto di persona il Sig. Piccinetti, Presidente dell’Associazione Internazionale dei Cavalieri del Turismo. Che cosa ci puoi raccontare a tal riguardo? Reputi che questo possa essere il tuo trampolino di lancio per realizzare il tuo sogno che hai nel cassetto?
Sicuramente è stata una buona opportunità per poter sviluppare relazioni in futuro. L’incontro avuto con il Sig. Piccinetti, neo Presidente dell’Associazione Internazionale dei Cavalieri del Turismo, è stato senza ombra di alcun dubbio entusiasmante per me, soprattutto perché ha voluto nominarmi come Presidente Nazionale Giovanile dei Cavalieri e attualmente sto reclutando un team di giovani operatori del settore interessanti alla crescita professionale. Questo mio incontro avuto a Roma è stato un incontro di alto valore culturale e professionale e son certo che con la grande collaborazione delle giovani leve si potranno ottenere un’infinità di contatti utili alla crescita lavorativa e professionale. Posso dire di esserne soltanto che orgoglioso di farne parte e mi auguro vivamente di poter sviluppare al meglio qualsiasi progetto per il bene di tutti.
A proposito di nuovi contatti che sicuramente riuscirai ad ottenere con i Cavalieri del Turismo, credi che le future generazioni si avvicineranno facilmente al nostro settore sapendo che potrà sottrarre parecchio del loro tempo? Si sa che il nostro lavoro richiede diversi sacrifici, tu come la vedi?
Innanzitutto vorrei cercare di stimolare la volontà di sognare e di tirare fuori i sogni che ognuno di noi conserva nel proprio cassetto. Il mondo del turismo è un settore molto profondo e infinito che assicura tantissime figure professionali, dalla contabilità, alle prenotazioni, alla reception, al servizio di sala, alla cucina etc. Tutte categorie che certamente promettono grandi carriere future, secondo il mio punto di vista l’importante è tirar fuori la voglia di fare, oltre che la voglia di sognare. Quindi non arrendersi mai e di crederci sempre, ognuno di noi troverà delle difficoltà ma non bisogna mai spaventarsi. Si dovrà essere consapevoli che si potrà inciampare e cadere nel nostro cammino di lavoro perché fa parte della crescita, ma bisogna avere la forza di rialzarsi alla prima caduta. Invito perciò tutti i giovani italiani a fare esperienze all’estero e di tornare nel nostro Paese con grande ricchezza da poter poi trasmettere e sviluppare all’interno di tutto l’indotto che viene creato grazie al settore del turismo.
Marco Rinaldo
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