L’INTERVISTA
Recentemente abbiamo avuto il piacere di intervistare il nostro caro amico e collega Tommaso Mandrisi, segretario della sezione Lombarda dei Portieri d’Albergo. Lo abbiamo voluto sentire cercando di capire come Milano e la regione Lombardia duramente colpite dalla pandemia del Coronavirus, vivano la situazione attuale e come, secondo il suo punto di vista, siano proiettate nel futuro…
Tommaso, prova a descriverci come vedi attualmente la situazione a Milano e in Lombardia dopo il Covid? Possiamo già parlare di una lenta ripresa?
La situazione nella nostra regione al momento è sotto controllo che va verso un graduale ritorno alla normalità. La Lombardia ed in particolare Milano, nell’ultimo decennio sono state lo snodo commerciale europeo di maggior rilievo e questo è uno dei fattori che ha influito maggiormente nella diffusione del Covid. Per parlare di ripresa dobbiamo basarci sulle realtà turistiche della nostra regione come Milano e le località di villeggiatura ai laghi (Como, Maggiore e Garda) e le zone di montagna. Milano è il luogo che fatica di più in questa ripresa, dove attualmente circa il 70/80% degli hotels sono ancora chiusi. Ma la città è viva e gradualmente tutte le attività e le sue attrazioni stanno pian piano riaprendo, nel pieno rispetto delle regole sanitarie. Discorso diverso, invece, per le località di villeggiatura, dove si registrano delle buone percentuali di occupazione e di richieste sebbene manchino i segmenti di mercato provenienti dagli Stati Uniti (il lago di Como da diversi anni “parla” americano) e dalla Russia, mentre il mercato proveniente dagli stati confinanti come Austria, Germania, Svizzera e Francia aggiunti al mercato interno, è in netta ripresa soprattutto sul Garda.
Il tuo hotel quest’anno ha deciso di tenere i battenti chiusi. Ci sono altre realtà simili alla tua?
Molte realtà alberghiere in città hanno deciso di rimandare la riapertura all’ultimo trimestre del 2020 e quindi a partire da settembre; di contrappasso molte strutture hanno deciso di riaprire subito l’attività, alcune solo con gli outlet ristorativi altre anche con camere, per ritrovarsi in prima linea nella “riapertura” della città. Per fortuna tutti gli hotel storici nelle località di villeggiatura hanno confermato la loro apertura tra metà di Giugno e l’inizio di Luglio, una notizia molto confortante per il nostro turismo.
Come vedi Milano e in generale, la Lombardia proiettate verso il prossimo anno? Pensi che possa esserci un boom economico simile a quello degli anni ’50, appena usciti dal secondo conflitto mondiale?
Come detto in precedenza, la Lombardia e Milano sono diventate nel corso di questi anni uno snodo molto importante per l’economia europea e italiana. Milano saprà riprendersi da questo duro colpo, con pazienza e con tenacia, caratteristica che ha sempre contraddistinto il territorio e la popolazione lombarda. Ci sarà, a mio modesto parere, una ripresa lenta e graduale, soprattutto se il risultato della promozione turistica regionale, centrerà l’obiettivo di riposizionare la città di Milano e la Lombardia laddove si trovavano prima del Covid. Dopotutto, la città e la regione intera sono già un marchio di garanzia e di bellezza, basti pensare ai tanti angoli nascosti che noi concierge per primi, potremmo suggerire ai tanti ospiti che decideranno di venirci a trovare.
Marco Rinaldo
Add a Comment