“Entro il 2022, l’ospitalità di lusso sarà basata per due terzi sull’esperienza e l’emozione da vivere in albergo e nella destination prescelta”. Perché vivere l’Esperienza e l’Emozione è il trend che faceva viaggiare a mille il comparto turistico del lusso prima del Covid-19 e che domani, appena tutto ciò sarà finito, tornerà immancabilmente a bussare alla porta degli operatori.
Che ci voglia ancora del tempo per ripartire lo sappiamo tutti, tanto che arrivare preparati a quel momento è diventata “conditio sine qua non” per tutti gli operatori. Perché non appena questa pandemia sarà finita e tutti saremo dietro i nostri banconi, comincerà la sfida. Una vera competizione tra operatori dell’accoglienza che ne inventeranno una più del diavolo per portare risultati a casa, offrendo ad un mercato del turismo affamato la miglior offerta possibile. Stare a guardare sancirà, purtroppo, la resa di chi non vuole leggere questo momento di criticità come u’occasione di riscossa, allo stesso tempo. Momento in cui a sopravvivere sarà il più forte ma anche il più arguto e ricco di fantasia nel proporre un’offerta capace di leggere il momento e l’esigenza dei coraggiosi turisti che decideranno di accettare la sfida e ricominciare a viaggiare. E fra questi, i primi saranno i ricchi. Ovverosia, coloro i quali potranno spendere di più e meglio per ottenere solo ed esclusivamente il valore corrispondente alla promessa. L’International Luxury Hotel Association (ILHA), anticipa quest’importante trasformazione della “Ospitalità di lusso” nella quale oggi, questi ospiti sono alla ricerca di momenti indimenticabili e di esperienze uniche ed esclusive. Un assunto dal quale ripartire e che costringe le catene alberghiere di lusso a rinnovare la propria offerta, ricordando che soprattutto il fattore umano giochi, in questo contesto, un ruolo indispensabile. E già, perché ad erogare i servizi nel comparto alberghiero sono e saranno sempre le persone e pertanto, il solo pensare di poterne fare a meno è banalmente assurdo. Un vero suicidio, diremmo noi, perché senza quei professionisti formati e preparati a gestire questo nuovo trend del settore del lusso, sarà impossibile far fronte a questa specifica domanda che, paradossalmente, più è costosa, più è richiesta. Infatti, a viaggiare e a spendere di più saranno proprio loro, i più facoltosi ma anche quelli a cui piace fare le cose da soli, prenotazioni dirette con l’albergo incluse. Le stime ce lo dicono chiaramente e anche se dopo il Coronavirus, ci sarà una notevole flessione, il dato parla di potenziali 1.154 miliardi di dollari entro il 2022. Se aggiungiamo, poi, che secondo alcune associazioni americane di settore “i viaggiatori di lusso spendono sei volte di più rispetto agli altri viaggiatori”, viaggiando in media quasi il doppio, capiamo con quanta attenzione siamo chiamati a gestire la nostra rinascita turistica. Gli hotel dovrebbero approfittare di questo cambiamento per ricevere più prenotazioni dirette per conoscere meglio cosa cercano esattamente i viaggiatori di lusso al giorno d’oggi, indagando in un settore volubile che ha fatto della semplicità il suo valore primario. Caratteristica che accorpa in sé il valore umano capace di regalare emozioni e passione in ogni sua interazione. Un vero e sano rapporto umano nel quale a prevalere sono quelle attitudini al dialogo, al sorriso e alla buona disposizione verso l’ospite. Espressioni semplici manifestate con naturalezza durante ogni occasione d’incontro e di servizio che, altro non sono che un vero piacere. Ciò appunto chiedono i viaggiatori del lusso: sentirsi vivi, graditi ospiti sempre al centro dell’attenzione. Tutti da trattare in maniera diversa e particolare così come recitano le regole dell’Eccellenza, sempre di casa nel trend del lusso, oggi magari più modernizzato ma sempre capace di cogliere l’essenza delle cose. Accade perciò che gli ospiti contattino direttamente l’albergo non soltanto per prenotare la camera ma per chiedere cosa fare, dove magiare, dove andare e, soprattutto, come trasformare il loro viaggio in un momento indimenticabile da portare con sé al rientro a casa. In poche parole, una proposta unica e sensazionale, capace di creare la vera magia! Il settore del lusso è il massimo interprete di questo concetto, coinvolto com’è nella perpetua ricerca del particolare, tant’è che figure come quella del Concierge non mancano mai. D’altronde come potrebbe non essere così: chi se non lui riuscirebbe mai a creare queste esperienze uniche e indimenticabili. Chi altro potrebbe mai interagire con l’ospite fin dalla porta di casa sua, mandandogli a prendere i bagagli per farglieli ritrovare nella sua camera d’albergo. Chi se non lui, lo manderebbe a prendere in aeroporto, sistemarlo in albergo e organizzargli un soggiorno ricco d’esperienze e di emozioni. E chi ancora potrebbe fargli vivere la sua permanenza tra arte e cultura, immerso nel gusto dei sapori e dei profumi della cucina locale oppure affidarlo alle sapienti mani di chi si prenderà cura della sua persona tra cure termali e di bellezza, siano esse in città al mare o in montagna. Lo sanno bene le più grandi compagnie alberghiere che, in ogni angolo del globo, continuano a formare i propri Concierges, consapevoli che la scelta del turista verterà proprio sulla qualità del servizio offerto. Servizio che non potrà mai prescindere dall’attenzione al dettaglio sulla quale ogni Direttore d’albergo dovrà concentrarsi per personalizzare la permanenza degli ospiti nel proprio albergo. Ma solo ciò che sarà in grado di far sentire l’ospite speciale, aggiungerà quel tocco di “lusso” alla sua esperienza di soggiorno.
Federico Barbarossa
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