Il 31 dicembre del 2001 ho appeso definitivamente le Chiavette al chiodo. In un lampo erano passati quarantasette anni!! Non avevo ancora compiuti diciasette anni, quando mi sono ritrovato a lavorare in portineria al Gritti di Venezia. La seconda guerra mondiale era terminata da pochi anni, in giro c’erano ancora macerie e lutti. C’era però un grande fervore dappertutto, la gente riprendeva a vivere dopo l’immane tragedia. Devo sinceramente dire che la mia generazione, ha vissuto gli anni migliori del nostro tempo. Provo un’infinita tristezza per l’attuale generazione che deve affrontare adesso questa terribile ed improvvisa epidemia. Sta sconvolgendo la vita di tutti noi ma sicuramente, soprattutto, quelle ora in piena attività. Il turismo è stato messo in ginocchio, e chi dal turismo traeva il sostentamento per vivere, adesso ha la drammatica necessità di trovare le risorse per continuare. Voglio pensare che tutti abbiano accantonato il necessario per superare senza grandi problemi questi momenti. La cosa più importante adesso è salvaguardare la nostra salute. Sono sicuro che gli scienziati di tutto il mondo, nel più breve tempo possibile, riusciranno a trovare il farmaco per contrastare questo virus. È solo questione di tempo, ma la soluzione è certa. Ho fiducia in mio figlio che è fisico teorico: la scienza che studia la struttura atomica della materia.
Coraggio… ce la faremo.
Claudio Scandolo
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