(segue da “SERVIZI DI LUSSO COL COVID-19, E TREND PER IL 2020”)
Dopo aver visto i trend e la situazione generale per quello che concerne il mercato di beni e servizi di lusso, e aver dato uno sguardo a quello che riguarda chauffeur driven cars e taxi, passiamo ad un altro segmento del macrosettore luxury con il quale molti di noi Concierge Chiavi D’Oro si trova ad avere a che a fare in maniera costante durante la bella stagione. Andiamo a vedere quali sono le novità, le tendenze e le nuove disposizioni per quanto riguarda gli yacht charter e la locazione/noleggio da diporto.
La nautica italiana da diporto lancia un grido d’allarme. La sospensione delle attività produttive dell’intero comparto del settore, come indicato dal DPCM del 22 marzo, ha comportato gravi danni all’intera filiera che rappresenta il 5% del Pil nazionale e fattura circa 7 miliardi di euro annui e impiega circa 100mila lavoratori. Lo stop ha interrotto l’anno produttivo compromettendo il booking estivo programmato d’Aprile a Ottobre 2020. Caos e incertezza la fanno da padrone nella programmazione e nella strutturazione dei business plan sia a livello finanziario che operativo. L’unico dato certo è che il crollo delle prenotazioni si aggira sul 50% a cui si va a sommare un ulteriore 30% dovuto ai vari contratti già spostati sul 2021. Questo significa che il settore avrà l’80% di crollo e possibili perdite di posti di lavoro a tempo indeterminato. Quest’anno ci sono già disdette sino a metà luglio, la clientela è al 90% estera e al momento non è dato sapere con certezza quali saranno le restrizioni sui viaggi e gli spostamenti delle persone in base alla loro nazionalità e titolarità di passaporto. Le società di charter hanno anche a che fare con diverse questioni amministrative e fiscali che vanno ad incidere moltissimo sui risultati di fine anno. Un esempio è dato dalla possibilità di applicare o meno aliquote IVA agevolate a seconda del codice ATECO in cui è inserita ogni singola società. Sono attualmente condannate a pagare in pieno i posti barca, le assicurazioni delle barche, i cantieri, il materiale necessario per tenerle operative, gli stipendi dei propri collaboratori, con i finanziamenti e i leasing necessari a sostenere gli acquisti delle imbarcazioni che ad oggi sono stati sospesi sino al 30 settembre 2020. Le associazioni di categoria stanno cercando di avere contributi per ogni voucher/nota di credito cancellazione come avverrà per il settore turistico. Sono in atto diversi tentativi di creare sinergie tra le varie associazioni di categoria quali Assonautica, Confcommercio, Confindustria e Federalberghi sulla possibilità di estendere alle Società di Charter il credito d’imposta del 60% sul monte spesa per le locazioni, con cui i contratti di ormeggio potrebbero tranquillamente essere intesi come locazioni. Esistono però anche degli indicatori in un certo senso positivi in una nicchia del mercato del settore. Un trend del mercato dei charter presenta dati con una perdita molto più contenuta, o addirittura con piccoli margini di crescita. Si tratta del segmento degli Yacht da i 24 metri in su, le cosiddette Navi dal punto di vista dell’ordinamento diportistico italiano, identificate internazionalmente col termine più glamour di Mega Yacht. Analogamente a quanto vedremo in seguito per l’aviazione privata, questo settore non dovrebbe risentire eccessivamente della crisi continuando a viaggiare su numeri simili a quelli del 2019. La nautica da diporto che occupa la fascia più alta del Luxury travel, potrebbe agire da apripista per la rimessa in moto dell’intero comparto turistico italiano ed elemento di traino in particolare in quelle aree geografiche, che corrono i rischi maggiori conseguenti l’emergenza Coronavirus. Secondo un’analisi lampo delle più importanti società di brokeraggio facenti capo all’associazione MYBA (Mediterranean Yacht Brokers), sono proprio le caratteristiche dei mega yacht, ovvero il numero limitato di passeggeri (non più di 12 come previsto dalla normativa già presente) che sono autorizzati a ospitare insieme con un equipaggio ridotto e al distanziamento possibile dovuto alle dimensioni, a rendere potenzialmente queste imbarcazioni veri e propri “messaggeri” della riapertura al turismo di alcune fra le più suggestive e affascinanti destinazioni marine del turismo internazionale. Lo yacht per sue caratteristiche è autonomo, autosufficiente, facilmente controllabile nei suoi movimenti, ma è al tempo stesso un concentrato di big spender. La prima parte della stagione charteristica, presumibilmente l’ultima settimana di Giugno 2020, sarà caratterizzata dalla massima prudenza, favorendo in maniera precauzionale gli ormeggi in rada o in zone dei porti turistici che non risultino di facile accesso. In ogni caso anche questo start up comporterà la riattivazione di attività tecniche, di manutenzione, di approvvigionamento e di catering in grado di risvegliare il sistema e tutto l’indotto che gira intorno a questo comparto così importante per le diverse località costiere dello Stivale come la Riviera Ligure e le Cinque Terre, la Versilia e l’Argentario, Capri, Ischia e tutta la Costiera, il Lido di Venezia, le coste e le isole Siciliane e la Costa Smeralda (solo per citarne alcune, non me ne vogliano gli esclusi). Quindi, facendo tutti gli scongiuri del caso, man mano che la pressione del Covid-19 tenderà ad allentarsi i mega yacht potranno anche simbolicamente favorire e fare da apripista per un riavvicinamento globale anche delle imbarcazioni nautiche di minori dimensioni, ridando ossigeno all’intera filiera e al suo indotto, che molto spesso riguarda e chiama in causa direttamente noi Concierge per l’organizzazione e intermediazione dei più vari servizi, favorendo un recupero ancorché tardivo, delle potenzialità della stagione estiva. Secondo Federagenti, dai numeri del 2019 la flotta mondiale di mega yacht abbia superato le 5500 unità, con 416 nuove imbarcazioni in costruzione (38% in cantieri italiani), e come queste grandi imbarcazioni di lusso abbiano effettuato in porti turistici italiani, oltre 9000 toccate con soste medie di 4 giorni, assicurando alla filiera turistica una media di occupazione pari a 9 addetti per ogni metro di lunghezza di una grande imbarcazione da diporto (attenzione per filiera turistica si intendono tutte quelle figure professionali che hanno distribuito e/o erogato prodotti e servizi il cui consumatore finale può essere ricondotto al settore dei Mega Yacht e la loro clientela UHNWI di riferimento). Sarebbe interessante vedere che le Regioni interessate si impegnassero in un ruolo attivo, in stretta collaborazione proprio con i grandi gruppi che rappresentano le più importanti imbarcazioni da diporto che abitualmente operano in Mediterraneo (nel 2019 sono state più di 1500), garantendo ad esempio aree non di libero accesso nei porti turistici, procedure certificate (e quindi spendibili anche nell’ambito di una campagna di marketing territoriale a livello internazionale) di sanificazione delle banchine, percorsi sicuri a terra ad esempio verso esercizi commerciali e centri di ristorazione che forniscano alte garanzie di protezione. Il mondo degli yacht ha alcune caratteristiche uniche che ne potrebbero fare, insieme all’ospitalità italiana a 5 stelle, il portabandiera ottimale di un rilancio turistico. Da un lato queste imbarcazioni sono controllabili e verificabili facilmente anche nei loro spostamenti; dall’altro nell’immaginario collettivo, anche grazie alla frequente presenza a bordo di personaggi con un forte richiamo mediatico da indirizzare in senso promozionale nel rispetto delle regole sulla privacy personale, sono in grado di fornire un segnale rassicurante a una comunità internazionale, che uscirà lentamente dalla quarantena, trascinandosi addosso angosce e paure e che avrà una necessità vitale di svago. Dopo questo primo piccolo, ma importante, segnale di conforto per una possibile ripartenza post lockdown, possiamo vedere in maniera riassuntiva quali siano i nuovi principi generali per le disposizioni in merito di sicurezza a bordo, sia per passeggeri che per gli equipaggi. Anche in questo caso, come in precedenza per gli NCC, si tratta di alcuni brevi cenni sulla normativa che possono interessare anche noi fieri portatori di chiave dorate per dare informazioni e consigli in tutta sicurezza ai nostri ospiti. Al momento in cui leggiamo, la misura primaria resta il “distanziamento sociale” di almeno un metro, a meno che le persone presenti a bordo non vivano nella stessa unità abitativa. Anche i congiunti, se non conviventi, devono rispettare il distanziamento sociale di una persona per ogni metro lineare dell’imbarcazione. Obbligatoria anche la dotazione di dispositivi di protezione individuale per i passeggeri e l’uso di igienizzante per le superfici. Numerose anche le regole che porti e marina sono tenuti a rispettare con il nuovo regolamento. I gestori dei porti turistici devono infatti dotarsi di appositi cartelli informativi, in italiano ed in inglese, relativi alle misure comportamentali da rispettare, all’uso dei dispositivi di protezione individuale, all’installazione di dispenser di igienizzante sui pontili, alla limitazione degli spostamenti, ai divieti di assembramenti e al rispetto del distanziamento sociale. Per quanto concerne il noleggiante/armatore valgono gli stessi obblighi previsti per il locatore: sanificazione ad ogni utilizzo di tutti i locali dell’imbarcazione. Per quanto concerne l’equipaggio, obbligo di utilizzo di mascherine e guanti e di ogni altro dispositivo di protezione in funzione della tipologia dell’unità in particolare, durante le operazioni di ormeggio, disormeggio, bunkeraggio ed eventuale rimorchio. Per l’equipaggio inoltre, trattandosi di soggetti chiamati, in alcuni casi, ad effettuare manovre di primo soccorso (come nel caso del Comandante per il quale è obbligatorio il corso di primo soccorso elementare e BLS), dovrebbe essere previsto l’obbligo di sottoposizione preventiva (prima dell’imbarco) e periodica al test di positività al CoVid-19, il cui esito dovrà essere custodito a bordo. È comunque prevista la misurazione obbligatoria della temperatura dei membri dell’equipaggio con cadenza giornaliera. L’equipaggio dovrà avere cura inoltre di impedire l’accesso a bordo ad estranei durante la sosta in porto o in marina. Chi vive nella stessa unità abitativa potrà condividere l’alloggio in cabina. Per gli ospiti valgono le regole generali sul distanziamento sociale e sulle misure di prevenzione interpersonali, ovvero una persona ogni metro di lunghezza lineare dell’unità, compresi i membri di equipaggio, a meno che gli ospiti presenti non vivano insieme. Alle unità da diporto in locazione si applicano le stesse norme di prevenzione previste per le imbarcazioni private. Sono consentiti alloggi nella stessa cabina a persone che vivono nella stessa unità abitativa. Il locatore è tenuto a sanificare, anche in caso di utilizzo ad ore dell’imbarcazione, tutti i locali – compresi quelli motori e servizi – così come dovrà dotarsi di adeguate provviste di prodotti igienizzanti oltre a cartellonistica informativa, redatta in più lingue, per sensibilizzare il locatario ed i suoi ospiti sulle necessarie misure igieniche da adottare. Nel caso di ingaggio di uno skipper da parte del locatario, si applicheranno le disposizioni previste nel noleggio per l’equipaggio. Per chi fosse interessato ad avere più informazioni a tale merito, può prendere come utile riferimento quanto contenuto nel decreto legge del 16 Maggio 2020 firmato dal Presidente Mattarella e dal sito del MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti).
Gianluca Guddelmoni
(Les Clefs D’Or Sardinia)
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